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I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

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(Racconto) Tre monete da cento lire

“21. 11. 1992
Caro Babbo Natale,
ti scrivo prima così ai più tempo per trovare quello che mi serve.
Quest’anno non voglio regali per me anche se sono stata brava, ma mi basta un camion e una radio perché servono alla mia mamma. Così posso aiutarla a tirare fuori le tre monete da cento lire che à sulla fronte e se le piantiamo cresce l’albero delle lire. Grazie e saluta le renne.
Giorgia Badin.”


“18.02.1993
Caro Babbo Natale,
volevo dirti grazie del camion e della radio anche se poi alla mamma non sono serviti. E già che ci sei, dì grazie alla Befana per i dolci che alla mamma sono piaciuti tanto.
Giorgia Badin.”

“01.02.2013
From: Giorgia
gbadgirl@libero.it
To: Ale; Anna; Babi; Cher; Dani; Ele; Eleuni; Elyb; Elytit; Mary; Nick; Ozzy; Peppe; Rosa; Vero
Obj: Compleanno!!

Ciaoo raga!
Ke tristezza, sto x toccare la soglia dei 30!! Ma sono ancora salva x un anno :-D! Mai vekkia quanto voi, cmq! Skkerrrzooo! Dai Vero nn offenderti come al solito! Vi va di festeggiare (o bere x dimenticare)?? Appuntamento il 18 of course, sotto casa di mio papà ok? Se il mio capo non cambia idea sulla riunione b-r-e-v-i-s-s-i-m-a che dobbiamo fare (suprema testa di cazzo che non è altro), facciamo 21.15 così FORSE la Ely riesce ad arrivare puntuale??! Sappiatemi dire chi viene così prenoto la pizzeria! Portate chi volete! A presstoooo! Bacioni,
Giò

P.S.- Sto anno NIENTE REGALI, non è una battuta!! Se volete comprate la torta però ;-)!”

“18.02.2013

Cara Giugi,
la data che vedi scritta non è –ovviamente- quella in cui è stata scritta questa lettera, ma quella in cui la riceverai. Non ho scelto la data del tuo ventinovesimo compleanno a caso. A ventinove anni spesso è tempo di bilanci, di scelte difficili, di decisioni. O, nel mio caso, della scritta “game over” che compare all’improvviso. Ho 29 anni adesso che scrivo, tu sei di là in camera e ne hai appena otto. Ho fatto tutto in fretta nella mia vita, come se l’avessi saputo che non mi era concesso di perdere tempo. Ma non tornerei indietro, non ho rimpianti e di rimorsi davvero pochi. Ho preso carta e penna per scriverti dopo che stamattina, accarezzandomi la fronte, mi hai chiesto cosa fossero quelle protuberanze. Dato che non potevo spiegartelo, ti ho detto che erano tre monete da cento lire, ricordi? E che sarei dovuta andare in Cielo, per tirarle fuori e piantare l’albero delle lire. Scusa se ti ho mentito, scusa se poi non ci sono stata a vederti crescere. Lo vedi? Chiedo scusa anche per le cose che non dipendono da me. Questo dovresti tenerlo a mente: impara a chiedere scusa e a ringraziare, anche quando non dipende necessariamente da te o dagli altri. Sono tante le cose che vorrei insegnarti, anche se non sono la persona più adeguata. Stai dietro a tuo papà, sembra forte ma dentro è fragile. Vorrei esserti vicina, quando avrai le prime soddisfazioni dalla vita, e anche le prime delusioni. Non abbatterti, sii forte. Sei già forte.
Sei appena entrata in camera a mostrarmi la lettera per Babbo Natale. Devi avermi sentito discutere col papà della chemioterapia e della radioterapia… mi dispiace piccola, non volevo rubarti i sogni.
Ma riprendiamo, dove eravamo rimaste? Adesso che so che il tempo è poco, rivaluto tutto con occhi diversi. Sembra banale e invece è proprio così; ah, non è vero che quando ti rimane poco da vivere fai tutto quello che hai sempre sognato. Questa è una cazzata. Quando ti diagnosticano il tumore, fai di tutto per guarire e poi di forze non te ne restano per altro. Quindi vivi adesso, vivi ogni momento senza pensieri, non indugiare nel rancore e nel rimpianto perché davvero la vita è una sola. E niente è definitivo. Adesso che sei piccola, ogni cosa ti sembra debba durare per sempre, sia le gioie che le privazioni. Non è così. A parte la morte, il resto cambia più spesso di quanto immagini. Cambierà la mancanza che senti quando pensi a me, cambierà l’amore “infinito” per il tuo primo ragazzo, cambierà la delusione per il primo abbandono, cambierà il lavoro che ti fa schifo, cambieranno le tue prospettive nella vita. Non lasciarti mai vivere, lotta per cambiare ciò che non va. E non smettere mai di lottare anche quando tutti intorno ti danno contro: ho fatto così per sposarmi e avere te quando avevo poco più di vent’anni, e adesso tutti sono costretti a darmi ragione. Perfino la nonna.
Segui sempre il tuo istinto, anche nei momenti peggiori, perché ho fiducia che ti guiderà nella giusta direzione. Ricordati che, alla fine, il sole vince sempre sulle nuvole, riesce a sorgere anche a fatica. Tu fa’ lo stesso e segui la tua luce, buttati a capofitto nelle esperienze respirandone ogni istante. Io posso già sentire la nostalgia di quei respiri, la nostalgia di quei profumi e di quegli attimi che mi sfuggono dalle mani… ma ti auguro che questa nostalgia ti colga il più tardi possibile, tra almeno sessant’anni.
Vorrei continuare a scrivere per sempre, ma non credo di poterlo fare. Fidati di te stessa, fidati poco degli altri e soprattutto non fidarti di chi si riempie la bocca di promesse. Tuo padre mi ha conquistata con i fatti, non con le parole. Stagli vicino, rendilo orgoglioso. Adesso credo davvero di dover chiudere questa lettera. Ti voglio bene, so che lo sai, e non ti guardo dall’alto, perciò fai pure tutte le cazzate che vuoi. Se il valore di una persona si misura dal segno che lascia negli altri, io guardo te e sono orgogliosa di me stessa perché valgo più di quanto avessi immaginato. Buona vita, buon compleanno Giugi.
La mamma.

PS- Nella busta ti metto tre monete da cento lire… non si sa mai che non le facciano più, ai tuoi tempi, e valgano una fortuna!”

“15.03.2013
From: Giorgia
gbadgirl@libero.it
To: Babi
Obj: Deciso!

Ciccia, è fatta!
Ho prenotato il volo… e ho dato le dimissioni!!! AAAAHHHH!!! Non ero mai stata così impulsiva, secondo te faccio una cazzata?! Lo so che è pazzesco affidarsi a una lettera, ma… insomma, è mia madre, no?! Ha ragione lei, bisogna vivere punto e basta! Ti ricordi quando abbiamo fatto bungee jumping, quella volta? Ecco, mi sto buttando con la stessa incoscienza… e quella volta ci è piaciuto da morire! Ok, magari farà male dopo, ma intanto vuoi mettere l’ebbrezza del volo?! Ah, sono andata a far valutare le tre monete come mi hai detto tu: avevi ragione, sono un conio che non si trova più, valgono davvero una fortuna! Ma a me non importa, le ho lasciate a papà che so quanto ci teneva. Adesso vado, che non mi sgamino a fare i cazzi miei proprio gli ultimi giorni che sono qua ;-)! Ti chiamo domani, baciotto!
Giò
P.S.-Vuoi imparare ad usare sto Skype, ke almeno ti kiamo, quando arrivo là??!"

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