Welcome, to wherever you are

I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

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DdV 12 - I've seen a million faces, and I rocked them all



Chi non è appassionato dei Bon Jovi può saltare questo post, non ne soffrirà di certo.
Invece Tu, Fedele Lettore che continui a leggere nonostante sappia già l'argomento, ecco la cronaca del secondo concerto di quest'anno, il sesto in assoluto, della rock band più.... più che ci sia.

DdV 11 - La giornata tipo

La domanda più frequente che mi è stata fatta da oltreoceano è: "ma spiegami, com'è la tua giornata tipo?". Domanda vasta, non c'è che dire. Dunque, la mia giornata tipo comincia verso le 9.30, quando le coinquiline sono uscite per andare a scuola ed io mi alzo per fare colazione, facendo lo slalom sulle tavole di legno del pavimento e riuscendo puntualmente a calpestare quelle più scricchiolanti, per la gioia di MM. Poi inizia la seduta quotidiana di psicanalisi delle persiane. Sì, perché le persiane americane sono delle specie di tendine che si tirano per abbassarle e si tirano lo stesso per riavvolgerle, ma le mie non sono tanto portate a riavvolgersi. Perciò raggiungono quasi il pavimento, prima di convincerle che il loro destino in questo mondo è anche quello di riavvolgersi, di giorno. Una delle due ha preso la sua missione sul serio, e adesso si riavvolge di colpo in piena notte, di sua spontanea volontà. Sigh.

DdV 10 - Waka Waka fever

30 giorni fa più o meno, io ballavo davanti al pc cercando d'imparare le mosse sinuose di Shakira. La nonna Holly invece chiamava a casa: "scolta qua, ma a ti te funsiona ben a teevision?! Aaaaahhhh bèèèènn pòòòò, mi go sto ronzio continuo come se ghe fusse e mosche, par altro!! E perché pò no vedo Totti?? E come mai i se suga e man su pal cueo, che no xe gnanca educato?!" È cominciata la Coppa del Mondo, e la nonna è tarata sulla versione CT nazionale, col problema degli infortuni e delle fastidiosissime vuvuzelas, le trombette sudafricane.

DdV 9 - Orgogliosamente

"Poi c'è anche quella roba là...." La mia avventura al primo Gay Pride in vita mia comincia così, con la mia padrona di casa MM che ci annuncia gli eventi della settimana, e snobba un ritaglio di giornale color arcobaleno. "Se volete andare a vedere quella parata di culattoni, assicuratevi di cospargervi di spray insetticida. Perché sarà pieno di malati di HIV, e nessuno l'ha mai provato, ma chi ti dice che l'HIV non si trasmetta con le punture di zanzara?" Dopo un notevole sforzo per non ridere, non piangere, non inorridire... e in ciascuno di questi casi, non sputare il boccone o non soffocarmi, ho annuito con partecipazione e sono salita in camera mia. Ad offrirmi come volontaria per il Toronto Pride 2010. Il giorno dopo, ho ricevuto una telefonata che mi ha assegnata alla Parata, come "sign carrier", con la cortese richiesta di vestirmi di bianco.