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I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

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DdV 11 - La giornata tipo

La domanda più frequente che mi è stata fatta da oltreoceano è: "ma spiegami, com'è la tua giornata tipo?". Domanda vasta, non c'è che dire. Dunque, la mia giornata tipo comincia verso le 9.30, quando le coinquiline sono uscite per andare a scuola ed io mi alzo per fare colazione, facendo lo slalom sulle tavole di legno del pavimento e riuscendo puntualmente a calpestare quelle più scricchiolanti, per la gioia di MM. Poi inizia la seduta quotidiana di psicanalisi delle persiane. Sì, perché le persiane americane sono delle specie di tendine che si tirano per abbassarle e si tirano lo stesso per riavvolgerle, ma le mie non sono tanto portate a riavvolgersi. Perciò raggiungono quasi il pavimento, prima di convincerle che il loro destino in questo mondo è anche quello di riavvolgersi, di giorno. Una delle due ha preso la sua missione sul serio, e adesso si riavvolge di colpo in piena notte, di sua spontanea volontà. Sigh.
Dopo questo sforzo, faccio una bella colazione all'italo-canadese: pane tostato con una quantità considerevole di Nutella, pane tostato con un velo abbondante di marmellata, Oreo e the. Poi esco e mi avventuro per la città, a seconda degli impegni che ho. Impegni che inevitabilmente includono l'utilizzo dei mezzi pubblici, viste le dimensioni di Toronto. Le fermate dei mezzi sono praticamente ad ogni incrocio delle strade principali, e non serve fare l'autostop perché gli autisti, abili psicologi sempre incazzati neri, deducono da soli se stai aspettando di attraversare o se aspetti loro. E non serve nemmeno prenotare la fermata in corrispondenza della metro, perché metà dei passeggeri si sa già che scenderanno. All'inizio non capivo perché i tram raccomandassero di "assicurarsi che il traffico sia fermo prima di scendere", visto che le fermate erano su delle banchine... poi ho preso i tram nelle strade più a sud e ho capito. Perché si fermano in mezzo alla strada, e bisogna sperare che le macchine siano MOLTO attente e rispettose del codice della strada, o potresti finire spiaccicata come un gatto in tangenziale. Dato che in Canada ci si suicida di frequente, capita che qualche volta chiudano la metropolitana per recuperare il corpo dello sventurato di turno... e scatta la corsa agli autobus sostitutivi, in superficie, che all'ora di punta traghettano noi pendolari alla stazione utile più vicina, annunciando "there you go Ladies and Gentlemen, thanks for flying with us!". Haha che divertente. Tra le molte cose, gli autobus si abbassano per agevolare chi porta passeggini o chi deambula poco, e le biciclette si possono caricare sui portabiciclette davanti al bus... e come farà l'autista ad assicurarsi che siano fissate bene?! Mah, forse se ne accorge appena riparte.
Le spese si fanno nei grandi Mall, in particolare al Wal-Mart che è il supermercato più fornito ed economico che ci sia, e al Drugstore per le medicine. Qui in particolare si trovano scaffali interi di medicine da banco (comprese le Fisherman's Friend, che in Italia sono caramelle e qua sono pastiglie per la tosse...), il banco delle prescrizioni, in cui i medici creano i flaconcini color ambra che spesso si vedono nei film, e poi... l'ufficio postale. Sì, dentro il drugstore. Poi nei Mall ci si rifocilla pure, nei vari Starbucks McDonald's e pure nei locali tipici italiani... come la catena Sbarro. Ora. Io non starò qua a fare della facile ironia, ma sono sicura che gli amici italiani e soprattutto quelli veneti avranno capito la mia perplessità. Si può chiamare un ristorante tipico italiano Sbarro, soprattutto considerata la pronuncia nordamericana??! E mi fermo qui, a buon intenditor...
I locali devono avere la licenza per vendere alcol, così come non si trovano bevande alcoliche nei negozi e non si può bere alcol per strada, pena l'arresto. Ecco spiegata la scarsa immigrazione veneta in Canada. Sì perché nei locali non si può fumare, nemmeno all'aperto, quindi birrino o grappina e cicca... niente da fare, o l'uno o l'altra. E come in tutte le situazioni di proibizionismo, scopro che l'alcolismo e le droghe leggere sono le due piaghe principali del Canada. Il divieto di alcol ha però i suoi vantaggi, per me che sono astemia: i dolci sono assolutamente analcolici (niente rhum, niente kermes, niente di niente!!), nei locali posso ordinare ogni tipo di milkshake coloratissimo o altri cocktail senza pormi la questione amletica se siano alcolici o meno.
Uscendo dai locali ci si disinfetta le mani ai dispenser di simil-amuchina gel, che sono ormai dovunque, e si torna verso casa. Una volta a settimana devo fare le pulizie, che nel linguaggio di MM consistono nell'usare tutti i prodotti Swiffer a rotazione, e ogni giorno devo svuotare il cestino dell'immondizie, riciclando con cura: nel contenitore dell'umido posso gettare gli assorbenti, ma non le bustine di plastica che li avvolgono; i cotton-fioc, i dischetti struccanti e i capelli non DEVONO capitare nell'umido; le bottiglie di plastica vanno lavate con cura prima di essere destinate al bidone blu del riciclaggio plastica. La polizia dei rifiuti esamina periodicamente i bidoni e multa salatamente chi non rispetta le regole. Infatti i bidoni sono personali, e vengono messi a bordo strada una volta a settimana, quando passa il camion a ritirarli.
Poi prepariamo la tavola per la cena, che spesso include piatti "italiani": la pasta Alfredo con besciamella, funghi, peperoni, salsiccia, fagioli, pomodoro; il ragù bolognese con pomodoro, salsiccia, fagiolini, peperoni, paprika, funghi. MM prende le sue ricette "italiane" dal cuoco "italiano" che ha un programma tutto suo in tv. Si chiama Mario, ha il crocifisso sul petto villoso, la camicia aperta, i capelli raccolti in un codino e un prosciutto sulla spalla.... e se lo dice lui, che il ragù alla bolognese si fa così!!!
Finita la cena e lavati i piatti, ci ritiriamo nelle rispettive stanze, mentre fuori si sente la musica del carretto dei gelati che si allontana e l'indomani ci si risveglierà alle 7 con i camion che cominciano a lavorare sulla strada ad ore improbabili. Poi potrò ricominciare da capo, con la mia giornata tipo.

2 commenti:

  1. Ma tesorina, la voglio anch'io una giornata tipo così! Uffi uffi... e che ne dici se ingrasso 30 chili e mi vesto da casalinga italiana (con tanto di ciabatte e grembiulino sporco d'unto) e vengo pur'io a fare un programma di cucina alla televisione canadese?

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  2. :-DD ma mi raccomando, devi parlare un perfetto napoletano o calabrese e richiedere i sottotitoli!! ;-))

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