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I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

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InghilTravel 1 – La traversata

Quando il contratto l'hai spedito da due mesi e non hai più avuto contatti con la scuola, è sempre un conforto ricevere un'email la sera prima “scusa, ma mi potresti dire quand'è che arriveresti in definitiva? Firmato: il tuo capo.” Ah benon.
Sì perché come sottolineano molti con disappunto, stupore, ironia e diffidenza, io che sono italiana vado in Inghilterra un mese ad insegnare inglese. Embè?! Segno che mi considerano madrelingua, quindi mangiatevela, cortesemente.

La traversata comincia di sera, con volo Ryanair che sorprendentemente (ma non per gli assidui frequentatori) è in ritardo di un'ora, mentre ci viene chiesto anche di strappare già la carta d'imbarco... sì poi se avanza tempo pilotiamo noi l'aereo, che dite?! Mentre aspettiamo d'imbarcarci ammiro il bimbo di due anni che probabilmente non cammina ancora con disinvoltura ma in compenso usa l'ipad come io non saprei fare neanche dopo un corso di 60 ore “Ipad per idioti”.
L'aereo tra l'altro è stracolmo di infanti piangenti, cari loro ma proprio di notte dovete prendere l'aereo?! Arrivati a Stansted, mi dico “io che sono furba vado a dormire sulle poltroncine degli arrivi, non ci avrà pensato nessuno!” Nono. C'è mezza Londra già distesa in posizioni improponibili, sulle poltroncine e sul pavimento. Un gruppo di ragazze tedesche si è organizzata con sacchi a pelo termici (infatti c'è una temperatura di 5 gradi sotto zero), tappetini, cuscini, chi più ne ha più ne metta. Io ho il kit super economico e si capisce anche perché: si sgonfia di continuo, mi costringe a posizioni da contorsionista e certo non facilita il sonno. Alle 4 scorgo un temerario che prende baracca e burattini e lascia 3 poltroncine libere, ci manca solo il rallenty e il mio lancio della valigia da 20 kg e poi siamo a posto, poltroncine aggiudicate! Peccato che dopo un'ora mi debba già alzare, per rifocillarmi ovviamente con una crepe (io chiedo cioccolata bianca, loro la mettono fondente... fossero tutti così, gli errori della vita!!), per poi andare alla fermata dell'autobus per Londra. Che poi ti chiedi come mai costa solo £2. Ecco, quando arriva sta specie di Fiorino in cui devi caricare tu la valigia capisci tutto.
A Londra piove -sorpresa!!- ma ritrovo gli odori familiari che ancora non so se sia lo smog, la monnezza o i ristoranti ma è odore di Londra e a me fa tenerezza. Giuro che il prossimo turista inglese che si lamenta dei ponti di Venezia lo trucido. Provino a girare per la metropolitana con una valigia e uno zaino e poi mi dicano. Scale mobili e ascensori, questi sconosciuti. Toronto 1 – 0 Londra.
Per confortarmi, entro da Starbucks. Dove la connessione wireless non è gratuita. Toronto 2 – 0 Londra. Ma mi aspetta un'avventura nella vera campagna inglese, speriamo che le scarpe siano idrorepellenti. E intanto oggi si va a vedere “Mamma Mia!”, da domani si penserà al lavoro.

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