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I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

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Credevo fosse facile

Sono partita più di un anno fa credendo di archiviare la mia vita italiana in una valigia.
Sono partita dopo aver fatto pace con gli immutabili vizi della mia patria, ma con quella tregua che si concede a qualcuno con cui non si vuole più avere a che fare.
Sono partita carica di pregiudizi sul mio popolo, con gli occhi puntati verso una terra che caricavo di pregi e sogni da realizzare.
Poi sono arrivata oltreoceano, nella terra che una volta offriva un sacco di possibilità e che adesso odia gli immigrati che portano via il lavoro ai canadesi.
Sono arrivata nella terra dove non solo il clima è freddo, ma pure la gente, se non la conosci.
Sono andata a vedere i concerti dei Bon Jovi, che come prima cosa mi hanno detto che sì, non c'è niente di male a tornare a casa.
Sono andata a vedere le partite dell'NBA, ma poi soffrivo per ore attaccata alla web-cronaca della Reyer, la squadra di casa, mentre le amiche mi mostravano il Taliercio via Skype.
Sono andata a cena con la comunità italiana, per sentirmi dire quanto mi invidiano, i canadesi, quel filo che lega noi italiani alla madre patria, no matter what.
Ho festeggiato l'Unità d'Italia preparando un ben noto discorso e ascoltando "Buonanotte all'Italia" un milione di volte, e piangendo di rabbia per quel paese con la p minuscola che non riusciva a destarsi.
Sono tornata tappandomi le orecchie ai discorsi dei tuttologi, esasperata dalla grettezza dei soliti italiani alla fermata dell'autobus.
Poi sono tornata al Taliercio di persona, e ho realizzato che siamo l'unico popolo al mondo che tiene il tempo del suo inno nazionale battendo le mani come fosse una sagra di paese.
E l'unico paese che accetta di buon grado le dittature, salvo poi "destarsi" periodicamente.
Un paese che forse sta prendendo il coraggio a due mani di dire la sua, anche se non è per forza quello che gli altri vogliono sentirsi dire.
Un paese dove -a dispetto dei pregiudizi- tante cose funzionano altrettanto bene se non meglio che nel resto del mondo. Un paese che forse tra poco potrà tenere schiacciato lo shift e definirsi Paese.
Credevo fosse facile, spezzare quel filo e dimenticare di essere italiana. Invece adesso voglio essere una di quelle italiane che restano e combattono. Perché "anche se in Italia c'è poco o niente, qualcosa si fa!"

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