Welcome, to wherever you are

I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

(For the English version click here)

InghilTravel 2 – L'estate di una vita

“Chiudete gli occhi, respirate a fondo e ditemi: qual è il primo ricordo di quest'estate?”
Se avessi dovuto svolgere io questo delicato compito affidato ai miei studenti, avrei risposto: il tassista che mi chiede “ok, dove ti lascio?” e io che non ne ho la più pallida idea: “all'ufficio centrale?” Così è cominciata la mia avventura nello sterminato campus inglese stile Hoghwarts, tra edifici inquietanti con sale comuni, passwords per entrare e distese d'erba oltre l'orizzonte. Quel giorno mi ha salvato Miss Dash, portandomi all'ufficio centrale mentre si chiedeva dove stessimo andando, perché anche lei si perdeva ancora. E pure io ho continuato a perdermi per quattro settimane, senza mai ricordarmi dove fossimo autorizzati ad andare e dove fosse “out of bounds”, percorrendo ogni giorno i 5 km di strada in mezzo al bosco dal dormitorio alla mensa, usando il flash della macchina fotografica per illuminare il percorso.
In quattro settimane sono riuscita ad infrangere quasi tutte le regole che mi erano state date il primo giorno, prima fra tutte quella di non abbracciare gli studenti “ma non te lo abbiamo lasciato fare!” osservava l'alunna colombiana, mentre continuava ad abbracciarmi.
Anch'io sono stata adolescente -strano ma vero- e mi ricordo perfettamente cosa significa andare in vacanza studio in Inghilterra a quell'età: sembra quasi di aprire il libro de “La Storia Infinita”, tuffandosi in un altro mondo, vivendo miliardi di esperienze ed emozioni al 200% per poi chiudere il libro con tutti i suoi personaggi e tornare nel mondo reale, senza saper rispondere a chi ti chiede “allora, com'è andata?”
È andata che ho conosciuto persone fantastiche, c'era la Greca e L'Altra Italiana, 007 e 008, il Buffo e il Carino, la Scozzese e lo Svedese, la Chiaccherona e il Teatrante, tanti e tanti altri, che come sempre vanno ad aggiungersi alla mappa del mio cuore. Poi è andata che ho ballato le canzoni di quando avevo 15 anni, e ho miseramente fallito quando ho tentato di ballare i balli scozzesi, ma ho anche imparato il Jump on It! e a ballare le canzoni coreane. È andata che non ho nascosto le mie origini, e agli studenti è piaciuto anche avermi sul palco per l'inno di Mameli mentre in classe quasi tutti parlavano inglese meno una che continuava imperterrita “ma cche mme capisci se parlo italiano?!” È andata che credevo di essere l'insegnante più noiosa del pianeta Terra (o qualunque altro pianeta fosse) e invece no, gli studenti hanno pianto a dirotto e non si staccavano più e tutti mi hanno ringraziato di cuore. Come io ho ringraziato loro delle sane risate fino alle lacrime quando in classe venivano fuori risposte sconclusionate.
È andata che c'è un turbine di ricordi talmente grande che non so nemmeno da che parte cominciare e da che parte finire, dai tormentoni tra di noi dello staff alle corse sulla spiaggia durante le gite del weekend alle esibizioni da pelle d'oca durante le serate internazionali... è la storia infinita, non c'è che dire.
E come in ogni Storia Infinita che si rispetti, abbiamo chiuso il libro, detto i nostri addii e conservato i ricordi. Chissà se scopriremo la parola magica, l'anno prossimo, per riaprire il libro e ricominciare una nuova avventura?!

Nessun commento:

Posta un commento