Finalmente trovo il tempo
e le forze per riassumere i primi 7 giorni nella terra della
Plastica, divisi per sezione. Buona lettura!
Il volo
Fatti i saluti di rito, mi
accomodo accanto ad un simpatico vecchietto che comincia a parlarmi
dei Philadelphia Eagles -praticamente la versione americana del
vecchietto del bar sport- finché non giunge l'ora d'imbarcarsi, e
chi ti ritrovo accanto a me in aereo?! Stesso vecchietto, ma guarda
te!
In aereo trasmettono due
film carini (non fosse altro che uno cita i Bon Jovi!!) intervallati,
alquanto pericolosamente, da un divertentissimo programma di candid
camera durante il pranzo (che cavolo, rischio di scoppiare a ridere
mentre sto masticando un boccone di agnolotti ripieni di speck in
salsa di pesto, suvvia!!). Dai film pro Jovi passo ad ascoltare la
radio dell'aereo che trasmette canzoni rock.. sono in Paradiso?! Il
mio vicino mi avvisa che invece sta ascoltando le comunicazioni con
la torre di controllo, e a quanto pare ci sono 10 sedie rotelle che
attendono il nostro volo.. età media bassa insomma! Un angelo biondo
mi consegna la valigia dalla cappelliera, e io che non sono molto
bilanciata precipito il mio Mackie sul ginocchio della povera
vecchina seduta dietro di me, che per fortuna non si fa nulla.
Compilate svariate carte e mostrato il visto a decine di agenti,
raccolgo le valige sul carrello a soli $4 (!!!) per rimetterle sul nastro
subito dopo e mi adagio ad aspettare il secondo volo con l'aria
condizionata sparata in faccia a -10°.
Il college
Finalmente arrivo a
destinazione, dopo un'ora di taxi, e il giorno dopo esploro l'area:
il college ha meno di 3000 studenti che pagano $50000 all'anno, nei
quali non sono compresi né i corsi che seguono né i libri di testo
né l'affitto. Va da sé che il posto merita: l'università è
adagiata su una collina piuttosto ripida (sempre sia lodato il bus
navetta!) affacciata sul laghetto nel quale vivono Adam e (St)eve, i
due cigni probabilmente gay; dalle bellissime case delle
confraternite affacciate sulla strada esce musica ad ogni ora, in
particolare musica country il primo giorno. Il mio dipartimento è in
cima alla collina, dalla quale si ammira la mega biblioteca a 5 piani
(estremamente caotica e sempre deserta, gli studenti non prendono a
prestito libri molto spesso... e possono restituirli infilandoli in
cassette tipo quelle della posta!!) e il mio ufficio è al secondo
piano, condiviso con gli altri due Intern, Mat la francese e Ale lo
spagnolo. Al piano terra c'è la sala computer che conta circa 50
iMac di ultima generazione, e di fronte la sala relax/studio. Gli
alunni possono seguire più o meno i corsi che vogliono, almeno il
primo anno, in settori completamente non correlati, e le lezioni
durano 50 minuti. A mangiare si può andare alla mensa, dove per un
massimo di $10 si mangia tutto quello che vuoi, e gli studenti
prendono questa opportunità alla lettera: hamburgers, pasta,
insalata di tortellini (?!?), insalate, yogurt, gelati, pancakes, omelette, bagels, carne,
verdure, fritti, chi più ne ha più ne metta.. il tutto innaffiato
da bibite senza limite di colori improponibili in natura. Per
smaltire questi pasti leggeri si può usare la palestra, che su
svariati migliaia di metri quadrati conta due piani di macchine, la piscina, i
campi da tennis e basket, le sale fitness... nelle quali mi vedranno
presto destreggiarmi a ritmo di zumba e country dance.
(Continua...)
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