
Sono in California da oltre un mese, e no, non sono ingrassata, anzi, ho perso chili.
Ma come?? Con tutte quelle schifezze che mangiate lì?!
Beh, un attimo. Vediamo di fare una panoramica. Gli USA sono un Paese molto esteso e molto variegato, come si può immaginare. La California in particolare è un'area felice, dal punto di vista gastronomico: frutta e verdura locali non mancano, c'è una forte coscienza vegana / vegetariana / ambientalista e cibo tipico di molti Paesi del mondo, in particolare cibo messicano vista la vicinanza.

Certo, questo discorso è valido soprattutto per chi se lo può permettere; una caratteristica della California è infatti il costo della vita (il più alto negli USA), che influisce anche sul cibo e costringe le fasce meno abbienti a mangiare cibo scadente ai fast-food.
Tra i ristoranti etnici che preferiamo ci sono il sushi (no, non "all you can eat", roba seria!), il greco, il messicano, il brasiliano e il BBQ coreano (questi sì, "all you can eat," e il secondo è una cosa indescrivibile da quanto è buono).

Certo, anch'io ho provato la mia dose di schifezze: il "Philly cheese steak" fritto, il corn-dog (che è buono, devo dire), i mac&cheese (anche questi buoni purtroppo, ma soprattutto con l'aggiunta di qualche proteina) e via dicendo. Però siamo a dieta, e quindi cerchiamo di bilanciare i valori nutrizionali; io ho un problema con gli zuccheri (strano, chi l'avrebbe detto) che sono abbondantissimi in tutto, mentre Nick ha un problema coi grassi, anche quelli presenti un po' ovunque.

Ci dilettiamo a cucinare nuove e vecchie ricette, bilanciando sempre le proteine i carboidrati e i grassi, che bravi! E allora via di pasta con sugo, zucchine e gamberetti; cavoletti di Bruxelles al forno; lonza di maiale; quesadillas col pollo o i gamberi, col formaggio light e la guacamole fatta in casa. E poi anche qualche sgarro, come la pasta con crema di pomodorini e gamberi.

Abbiamo anche provato varie versioni dell'impossible burger, ovvero l'hamburger vegetariano che imita alla perfezione il gusto della carne; vale la pena provarlo, ma ha una percentuale di grassi improponibile e al supermercato costa un occhio!
Poi ovviamente, l'altra piaga sono le bibite zuccherate: a parte l'occasionale Starbucks, ai ristoranti di solito ci limitiamo a bere acqua (ghiacciata e gratuita), con grande stupore dei camerieri, il più delle volte.
E infine, a proposito di camerieri, l'esperienza di andare a mangiare fuori è molto diversa rispetto all'Italia: i camerieri passano mille volte per chiedere se va tutto bene, per poi portare il conto prima ancora che tu abbia finito, perché hanno urgenza di liberare il tavolo per ricevere altre mance.
Già, la mancia del 15-20% è obbligatoria ovunque, che ci vuoi fare!
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