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2 su 3 mesi negli USA: un weekend a Portland

Dato che sembra brutto stare a casa per troppo tempo, abbiamo deciso di trascorrere un weekend lungo ad agosto a Portland, dai nostri amici che abitano lì.
Portland è in Oregon, quindi sempre sulla costa ovest, ma molto più a nord di Ventura, e per arrivarci abbiamo preso due voli, quattro ore in tutto. Rispetto ai voli internazionali, volare all'interno degli USA è una passeggiata: basta mostrare il documento una volta, controlli velocissimi, arrivo senza ulteriori controlli, che sollievo rispetto alle 2 ore per uscire dall'aeroporto quando arrivo dall'Italia!
Portland è una città molto piacevole: è hippie, ecologista, alternativa... c'è perfino una serie tv "Portlandia" che prende in giro questi stereotipi, dicendo che Portland è la città dove "i giovani vanno in pensione" e vivono come dei vecchi 😅. Il clima ad agosto era caldo e soleggiato, ma in realtà piove tantissimo, quindi d'inverno non è altrettanto piacevole. I nostri amici hanno una casa immersa nella natura, con un orto dove coltivano verdura e un giardino ricco di piante e fiori dove i due gatti e il cane amano gironzolare. Siamo andati a fare una gita a Silver Falls, un parco fuori città dove ci sono una dozzina di cascate, con delle formazioni rocciose talmente grandi che si può camminare dietro le cascate, bellissimo!
Sulla strada per arrivare al parco abbiamo visto tante "Christmas tree farms", ovvero piantagioni di abeti da vendere come alberi di Natale; qui infatti la tradizione è di avere alberi di Natale veri, che poi vengono lasciati sul bordo della strada alla fine delle festività e vengono riciclati come legna da ardere o per altri usi. Ma abbiamo visto anche piantagioni di alberi per i pali del telefono! I tralicci delle linee telefoniche infatti sono spesso tronchi d'albero altissimi, per ragioni che nessuno ha saputo spiegarmi per ora, ma immagino siano più economici che costruirli in altri materiali.
Nei giorni successivi abbiamo trovato il tempo per esplorare Portland, la sua libreria immensa e le sue sale giochi (dove abbiamo speso i quarters), io e la nostra amica ci siamo godute un super massaggio in spa, e abbiamo provato i diversi piatti tipici che offre la città. Una sera, dopo il massaggio, abbiamo cenato in un'ex scuola elementare: dopo essere stata chiusa, è stata comprata da un imprenditore che ha trasformato i locali in un hotel e numerosi bar, lasciando molti degli arredi originali... un'atmosfera affascinante e a tratti inquietante!
L'ultimo giorno è invece stato dedicato alla gita a Seattle, tre ore di macchina a nord: Nick infatti ha convinto il gruppo a seguirlo nella sua esplorazione di negozi di videogiochi vintage. Seattle è la città di Kurt Cobain e dei Nirvana, perciò ancora più alternativa e underground di Portland. Abbiamo visitato il mercato, famoso per il pesce ma dove io ho trovato dell'ottimo tè e dove abbiamo assaggiato i piroshki, dei calzoni ripieni di salmone affumicato davvero buoni! Tra l'altro, vicino al mercato c'è anche la prima sede al mondo di Starbucks, ma la fila era davvero troppo lunga per entrare!
Dopo il mercato, abbiamo cominciato il tour dei negozi di videogiochi, dove Nick ha trovato una consolle Nintendo 64 e dove anch'io mi sono divertita a spendere quarters per giocare ai videogiochi come da bambina, solo che non c'erano i gettoni né le 500 lire.
Insomma, sia Portland che Seattle ci sono piaciute, ma probabilmente d'inverno sarebbe molto diversa la faccenda. Certo, entrambe meritano almeno un passaggio, anche per chi non ama i videogiochi e i fumetti, garantisco!


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