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I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

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DdV 5 - Us(A)cendo

Come di consueto, terminata una tappa del viaggio mi fermo un attimo, prendo in mano il mio quaderno delle "cose da fare e vedere prima di morire" e cancello le voci adeguate: New York+Stephen King; New Jersey+Perth Amboy; BJ al Giants Stadium. Solo tre?! Ne restano un sacco. Impressioni sugli States? Contraddittorie. Ho visto la terra degli stereotipi della tv: i taxi gialli, i MacDonald's, la tv splatter e gossip, i grattacieli, l'aria condizionata fortissima, le maxi porzioni di tutto, le casette col patio e la bandiera americana in giardino. Ho trovato delle peculiarità, per non dire delle stranezze: gente arrestata per strada perché beveva alcol in pubblico, divieto di fumo a 20 piedi dall'entrata degli edifici, i predicatori ad ogni angolo di strada e nelle metropolitane.
Ho trovato una popolazione variegata, e nell'insieme cordiale ed aperta, che mi ha insignito della cittadinanza ad honorem del Garden State (il New Jersey), per voce di un suo tassista, che mi ha ceduto il passo praticamente ovunque, in metro come in aereo.
Ho trovato però una nazione anche molto spaventata, in cui la perseveranza nell'assimilazione ormai fa acqua da tutte le parti. La convinzione che lo straniero debba essere grato dell'accoglienza e perciò rinnegare le sue origini e diventare profondamente americano, non sta più né in cielo né in terra. E di questo gli americani si sono resi conto, anche se resiste lo stupore di chi non si spiega l'odio e gli attentati, perpetrati da abitanti di questo paese, ma le cui origini destano oggi paura e sospetto. E saltano fuori tentativi maldestri di riconciliazione tra le culture, come il progetto ormai definitivo di una moschea nei pressi di Ground Zero: le polemiche infuriano, e non c'è modo di sapere se la politica sa che direzione prendere o si limita a dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte, un monumento agli americani e un luogo di culto ai musulmani -che sempre americani sono. E' tempo di passare il confine, per scoprire se la cultura canadese differisce dai vicini.
Ma all in all, God bless America... qualunque sia il God.

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