Welcome, to wherever you are

I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

(For the English version click here)

DdV 8 - Cascando

Ero molto curiosa di viaggiare finalmente in un famosissimo pullmann Greyhound. Salvo scoprire che è nient'altro che un pullmann, solo che c'è disegnato un segugio grigio. La stazione dei pullmann è triste e grigia come nei film, il bigliettaio ci mette il suo tempo per capire la pronuncia italiana... sì perché "niagara" in italiano non suona come "naiègra" in inglese, no, meglio tenerlo a mente. La gente è già in fila alla corsia, e le allegre coppie con infante al seguito stanno già saltando la fila, al solito. Ci si divide: i bravi clienti diretti a NYC salgono su un pullmann enorme, noi si sale su un pullmann più piccolo perché siamo solo i poretti diretti alle cascate.
Il paesaggio durante il viaggio è un'autostrada che s'insinua tra due ali di un verde accecante, e ogni tanto fa capolino il mare... ah no pardon, è un lago. Arrivata al paesino Naiègra Folz (o Niagara Falls, come si ostinano a scriverlo), realizzo di non aver più consultato una cartina da ancora prima di partire. Ok, ma il mio senso dell'orientamento mi dice di andare a sinistra. Quindi mi dirigo fiduciosa a destra, e infatti mi trovo a passeggiare in riva al fiume Niagara, diretta verso la prima attrazione. La strada è una statale, circondata da Motel come si vedono nei film, con le insegne luminose a bordo strada, e dopo mezz'oretta sotto la cappa del sole finalmente arrivo alla Spanish Aero Car.
L'Aero Car è una teleferica costruita nel 1916, che non ha mai avuto incidenti-non vogliamo cominciare oggi, vero?!- e viaggia sospesa nel vuoto a tante tante centinaia di metri sopra il fiume, sul confine tra NY e Ontario. L'attesa è lunga, perciò la inganno con un hot-dog locale (ma niente in confronto ai chioschi veri); finalmente ci caricano sulla cabina, e metà viaggio lo si fa a destra, metà a sinistra per consentire a tutti di godere lo spettacolo. La Vodafone ringrazia, e mi manda un SMS ogni volta che attraverso il confine... praticamente, il cellulare vibra di continuo. Giù in basso vedo delle persone sugli scogli, e mi chiedo in tutta onestà come cacchio hanno fatto ad arrivarci, su quegli scogli. Credevo che il tragitto facesse più impressione, invece -a parte il traballare inquietante in certi punti- lo spettacolo è godibile e rilassante.
Uscita dall'Aero Car, mi dirigo al trenino People Mover, conversando con una coppia del New Jersey -ovviamente, adorano i Bon Jovi. Già a bordo del treno, quando ci si avvicina alla zona delle cascate, si sente il rombo da lontano, e si comincia a vedere il merdaio. Sì perché neanche fossimo a Las Vegas, attorno alle cascate è sorta una macchina mangiasoldi impressionante: Casinò, torre panoramica, parco divertimenti, parco acquatico, Planet Hollywood, Hard Rock Cafè, chi più ne ha più ne metta. Ma appena distolgo lo sguardo da questo lato della strada, non ce n'è più per nessuno. L'acqua sembra verde, prima di cadere. E mi immagino cosa dev'essere, cadere da lì. E in tutto questo sfavillio, penso, nessuno che si sia sognato di fare un bungee jumping. Sarebbe l'unica cosa che farei io, santa pazienza. La prima attrazione delle cascate è il Journey Behind The Falls: armati di K-Way, ammiriamo le cascate direttamente da dietro. A parte la doccia causa vapore acqueo sollevato dalla potenza della caduta, la vista è impressionante, anche dai punti d'osservazione proprio dietro le cascate, oltre che accanto ad esse. E il rombo poi... non si può descrivere, si può solo vivere.
Andando dal Journey al Niagara's Fury, penso bene di uscire... solo che il vento adesso tira dalla mia parte, e non ho neanche il K-Way. Fradicia, mi appresto a scoprire la storia delle cascate con un nuovo K-Way addosso... e scopro che non serve adesso il K-Way, bensì dopo, quando entriamo in una stanza con il pavimento semovente che simula il movimento delle cascate, mentre dall'alto partono i getti d'acqua. Io invece rimango asciutta, perché ho scelto il posto vicino alla guardia, l'unico asciutto -tiè!
Dato che la cassiera del Fury mi ha già fatto il biglietto, nonostante non fosse nei programmi vado alla White Water Walk, la camminata sulle rapide. La fila è lunghissima, il sole scotta, ne varrà proprio la pena?! Ebbene sì, lo spettacolo è memorabile. Si cammina a fianco della scarpata (ma ormai, dopo Neuschwanstein, cosa sarà mai?!) e si ammirano le rapide, le più violente del mondo (oddio, non che ci creda proprio tanto a questa...), che con un'energia inarrestabile scendono verso valle. Su di esse sono stati segnati molti record (nono, non torniamo ai record stile CN Tower vero?!): il primo ad attraversarle in una botte, i funamboli che le hanno attraversate con tutti gli elettrodomestici possibili (ecco, lo sapevo...) e pure con persone caricate sulle spalle; il primo funambolo ad attraversarle in bici; perfino dei banalissimi nuotatori, che hanno avuto il loro da fare a non lasciarci le penne.. etc. etc.
Finita la camminata, resta l'ultima attrazione: la Maid of the Mist. E' la barca storica, che da secoli veleggia sotto le cascate ed ha anche recuperato l'unica persona mai sopravvissuta alla caduta accidentale dalle cascate, un ragazzo uscito illeso dalla disavventura. Ci viene fornito l'ennesimo K-Way, e ce n'è ben donde: la barca fa rotta sotto le cascate americane, poi sotto le Horseshoe Falls canadesi per poi tornare indietro. Scelgo saggiamente di non andare al piano superiore, dove non è che ci si bagni, si fa prima a nuotare direttamente! La forza d'urto del vento nei pressi delle cascate è tale da spingerci qualche metro indietro, ma non abbastanza da togliermi la voglia di fotografare lo spettacolo, e gli arcobaleni sotto le cascate. A malincuore torno indietro, guardo un'ultima volta le cascate in lontananza e mi dico che no, non posso aspettare il tramonto o non tornerò mai indietro.
Mi vorrei consolare con un hot-dog, magari al double-decker ristorante vicino alla stazione... ma naturalmente è chiuso, perché lontano dalle cascate chiude tutto alle 5, siamo fuori dal merdaio. Mi dirigo moscia moscia alla stazione, chiedendomi cosa ci fa in questo luogo di perdizione una famiglia di Amish, non sono contro tutte le mondanità??! Il pullmann arriva con 40 minuti di ritardo (viene da NYC, che diamine...), e l'autista si prende anche una dovuta pausa per mangiare e andare in bagno. Finalmente mi siedo, stanca morta, e l'ultima immagine di Niagara Falls è una limousine parcheggiata in un vialetto di una casa: voglio pensare che sia perché è periodo di balli di fine anno, perché se davvero c'è qualcuno che si diverte a scorrazzare per la città con una limo, abbiamo veramente superato il limite. Dello spettacolo naturale da un lato della città, del ridicolo da quello opposto.

Nessun commento:

Posta un commento