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I racconti, i sogni, le speranze, i pensieri.. di tutto un po', per chi crede che Someday I'll be Saturday Night!

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DdV 22 - In mancanza

La data esatta del mio ritorno in Italia deve rimanere un segreto per la maggior parte delle amiche che mi aspettano, ma è inutile negare che ormai la data è prossima o forse addirittura imminente o magari già passata. È quindi tempo di bilanci, e di fare la conta delle cose che mi mancheranno e quelle che invece no, abbandono volentieri.
  • Parliamo di cibo. Ritroverò volentieri il senso del gusto, le verdure saporite, i frutti succosi, l'olio d'oliva denso, la pasta che non scuoce. Non mi mancherà nemmeno la cannella. Che in Canada penso sia seconda solo allo sciroppo d'acero, e a me la cannella manco piace!! Non mi mancherà la pasta Alfredo e ritroverò con gioia la panna da cucina, abbandonando la panna acida al suo destino. Di conseguenza non mi mancheranno i ristoranti italiani, in cui il rapporto qualità-prezzo è improponibile e che coi loro nomi simil-autentici appioppano piatti che gettano noi autentici penisolani nella disperazione. Però lo ammetto, mi mancheranno i ristoranti e i cibi internazionali, la vasta scelta di quesadillas e perogies, nonché i café. Ok lo ammetto, la mia lotta per l'introduzione degli Starbucks in Italia continua. Ma ho addirittura scoperto locali migliori e senz'altro più economici, da Tim Horton's a Second Cup, con bevande per tutte le golosità. E per grazia di Dio, quando ci decideremo a servire cheesecakes, cupcakes e donuts anche nelle pasticcerie italiane???!! Davvero, abbiamo solo da guadagnarne. In calorie, per lo meno.
  • Mi mancheranno le stagioni. Perché mai come qui ci si rende conto del passaggio da una stagione all'altra, con l'aria che di colpo cambia temperatura, i colori vividi come in un quadro che t'investono con violenza, e la luce. La luce è abbagliante, a prescindere che ci sia il sole o meno. La neve riflette la luce, e così il lago, i parchi, il verde delle isole che in autunno cambia in mille sfumature. Mi mancheranno i tramonti e le albe sul lago, quell'oasi di pace che quasi non ti accorgi del resto della città col suo frenetico andirivieni.
  • Il meteo un po' mi mancherà, un po' no. È sempre estremo, nel caldo come nel freddo, ma tempra il tuo corpo a resistere a condizioni inusuali. E soprattutto è secco, i miei capelli e le mie ossa ringraziano!! Mi mancherà la neve, perché non ho mai vissuto in mezzo a così tanta neve, non ho mai giocato così tanto e sono tornata un po' bambina. E mi mancheranno le piste da pattinaggio ad ogni angolo (anche nei giardini delle case!), non perché mi piaccia pattinare ma guardare gli altri sì, è proprio americano!
  • Le distanze un po' mi mancheranno, ormai sono abituata a viaggiare minimo minimo mezz'ora per bere un caffè... è un momento che mi mancava da tanto, quello pendolare, in cui posso rilassarmi, osservare gli altri e ascoltare musica. Ma alle volte è pure troppo, tornerò volentieri a camminare ovunque e arrivare dappertutto in dieci minuti. Le zanzariere sono pure loro nel mezzo, un po' mi mancheranno un po' no. Qui sono fisse, non si possono aprire, il che è ottimo d'estate per gli insetti e il resto del tempo per gli scoiattoli e i procioni, ma la consapevolezza di poter spalancare la finestra e affacciarmi al balcone -quella sì, mi ci vuole!
  • A proposito di distanze, non mi mancherà la TTC, l'azienda di trasporti locale. Ritiro tutto quello che avevo detto all'inizio: costa un botto, è inaffidabile e inadeguata, si aspetta a temperature glaciali per decine di minuti, gli autisti mancano di qualunque buon senso... un disastro!! Così come non mi mancheranno le tasse. Che qualcuno mi spieghi perché devo aggiungere il 13% a qualunque prezzo esposto. Ma porca di quella MISERIA LADRA, se ho $10 devo fare i calcoli col telefonino per sapere se posso comprarmi un pacchetto di patatine??! Non mi mancherà lo stile di vita frenetico da workaholic, la burocrazia che manca di buon senso (che almeno in Europa ce l'abbiamo, anche se siamo lenti), la sanità a stra-pagamento per i non cittadini, anche lì con punte d'insensibilità e burocrazia che l'Europa se la sognano.
  • Mi mancherà Tutorino. E qua comincio a fare nomi -cosa che non faccio mai di solito- perché quando ce vo' ce vo'. Questa associazione nata dalla passione pura e semplice per l'Italia è riuscita a fare a Toronto molto più di quanto si sforzino di fare le istituzioni italiane. E ha dato a persone come me l'opportunità di lavorare una volta arrivati qua, cosa che per l'appunto, nel mio caso, nessun altro ha fatto. Il consolato italiano è completamente inutile, l'IIC la Camera di Commercio e il Corriere Canadese, quando si degnano di rispondere, lo fanno al massimo per tirocini gratuiti. Per non parlare della Dante Alighieri, a cui continuano a tagliare i fondi. E ironia della sorte, di richieste per l'italiano ce ne sono, e tante. Sarebbe ora e tempo di svegliarsi! Né mi mancherà la rinomata UofT, l'università di Toronto che offre corsi d'italiano con metodi didattici da '15-'18... meglio per noi, che guadagniamo studenti universitari per lezioni private. Non mi mancherà la comunità italiana: che se conosci qualcuno, ci puoi entrare, se no... non ci smentiamo mai insomma.
  • I torontiani non mi mancheranno, perché come ho spiegato ad alcune persone, non è solo il clima che è freddo. Qui le persone non parlano, non si avvicinano le une alle altre, contatto fisico per carità! In metropolitana sono tutti chini sul libro/Ipad/Ipod/blackberry e nessuno chiacchiera. Ma alcuni canadesi mi mancheranno. Perché alcuni sono come la "mimosa timorosa", la pianta che nel giardino di Pa' chiudeva le foglie se la sfioravi: se li avvicini, si chiudono, ma se gli dai tempo scopri che sono delle persone straordinarie e di inimmaginabile generosità. E mi mancheranno gli amici che ho conosciuto qui e che mi sono stati vicini... come ogni viaggiatore, segnerò i loro nomi sulla mappa del cuore e resteremo in contatto a lungo. Non mi mancherà invece l'ipocrisia canadese, quella tolleranza tanto sbandierata che copre il malcelato razzismo della gente per la strada, l'intolleranza e il fanatismo religioso (sia religioso che ateo, a dir la verità) di molti canadesi, che in generale hanno una grande opinione di sé e della loro patria.
  • Infine, mi mancherà la CN tower. Com'era già successo per il London Eye, guarderò spiazzata fuori dalla finestra alla ricerca della figura snella della torre, in lontananza, con i suoi variopinti colori. Mi mancherà perché è stata la testimone di tutto il mio percorso qui, da quando l'ho vista in taxi tra la pioggia, il primo giorno, alle lacrime alle risa alle amicizie e tutto il resto. Mi porto via un bagaglio molto più grande di quando sono partita, non solo perché ho i vestiti di lana da portare a casa, ma perché sono una persona diversa, cresciuta, consapevole, che è pronta a scrivere la prossima pagina. Forse proprio da una finestra affacciata sul London Eye.
"Il cerchio si chiude, la ruota gira, altro non c'è". Arrivederci Canada.

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